BIOGARDEN

7 WEEKEND BENESSERE PERCORSO FORMATIVO ESPERIENZIALE

1° livello

WORKSHOP DI 2° LIVELLO

 

Biogarden è la concretizzazione
della mia tesi di naturopata Riza dal titolo:

PARCO GIOCO BIOLOGICO

Per il benessere personale

Anche se costruito su di un’area più piccola, Biogarden nei contenuti è equivalente al Parco Gioco Biologico, infatti, il gioco che si effettua nel Parco Gioco Biologico è stato sostituito con  il  gioco “Serotonino”.

Biogarden costituisce un prototipo, l’obiettivo futuro,si spera, sarà quello di realizzare un primo “Parco gioco biologico”

Che cos’è il parco gioco biologico?

E’ un gioco che si effettua in un parco con finalità di benessere naturale. E biologico cosa sta a significare?

La definizione stessa di biologico, formato da due parole distinte: bio – logico, dove  bio significa vita, quindi bio-logico sta a significare “logica della vita”. Ma di  quale  vita, di quale logica parliamo all’interno del nostro parco? Vita è tutto ciò che si anima, che si muove anche impercettibilmente come un albero, un filo d’erba, un fiore, all’interno del parco, ma anche insetti, lucertole,  formiche, uccelli e animali vari che lo frequentano, il vento, il sole, il freddo, il caldo, la pioggia e infine l’uomo, la donna, i bambini. Tutto è UNO e ha una sua logica, naturale.

Ma davvero le cose stanno in questo modo? Certo, tutto ha una sua logica, l’unica differenza, non da poco però, è che mentre le piante, i fiori, le erbe, gli insetti, gli animali seguono il corso naturale della vita, con i propri ritmi, l’uomo segue sé stesso in modo artificioso, artefatto dalla sua perversione mentale che, anziché adeguarsi ai ritmi della natura, tenta addirittura di sottometterla, illudendosi di riuscirci. Quindi il nostro parco è vivo e ha una sua logica che ingloba quella naturale e quella artificiale dell’uomo.

L’obiettivo del gioco è quello di far scoprire all’ uomo la sua reale dimensione, la sua natura, la sua essenza, in armonia con il tutto. Il parco gioco biologico, che sarà costruito nella realtà tenendo conto di questa finalità, al momento si avvale dell’elaborato grafico: la planimetria del parco. Attraverso questa mappa verificheremo lo svolgimento del gioco lungo un percorso in tre tappe per raggiungere il centro del parco per ritrovare il proprio benessere.

Punto di partenza per comprendere l’intero progetto sarà il porsi una domanda fondamentale: chi è l’uomo? Quindi vedremo poi la sua evoluzione fino allo sviluppo dell’attuale personalità dominata dal suo vizio capitale specifico o carattere. A differenza di quanto comunemente si crede, i vizi capitali non sono soltanto comportamenti illeciti che si ripetono, non riguardano soltanto la sfera morale, ma soprattutto coinvolgono la nostra struttura psichica a tal punto che il vizio capitale si sostituisce in pieno alla nostra vera personalità. Il vizio capitale non è altro che il nostro carattere. Il problema dei problemi è quindi la conoscenza di sé stessi, dell’ignorare il proprio vizio capitale. Ignoriamo che tutto ciò che esprimiamo istintivamente è falso. Ignoriamo che abbiamo una corazza caratteriale ed una corazza muscolare che ci impedisce di vivere la nostra essenza. Ignoriamo che il desiderio di essere, che muove ogni uomo e che nasce dal vuoto lasciato dalla perdita dell’essere all’origine della vita, è effimero, deleterio per il nostro benessere poiché cerchiamo l’essere fuori di noi, nel potere, nel piacere e nel possesso, cioè nelle concupiscenze, in intense passioni e non nell’essere come essenza che è dentro di noi.

La conoscenza del vizio capitale ci permette di conoscere e di separare la parte meccanica da quella non meccanica della personalità. La parte meccanica è identificabile con la propria spontaneità che noi prendiamo per buona. La consapevolezza è la strada per liberarci della meccanicità, degli automatismi per poter esprimere la propria essenza, cioè quello che siamo realmente (il nostro talento).

Il Vizio capitale ci fa camminare in una direzione diversa da quella verso cui dovremmo essere orientati naturalmente. Il vizio capitale ci separa dagli altri, ci divide, crea barriere, solitudini, sofferenze inutili, ci abbrutisce , ci allontana dalla nostra vera natura. Conoscere il vizio capitale significa prendere coscienza delle nostre pulsioni negative, della propria passione associata alla fissazione specifica che guida ogni comportamento.

Come si fa a conoscere il proprio vizio capitale o il carattere? Il test della personalità da me elaborato consente questo. Non c’è dubbio che l’uomo per essere riabilitato nelle sue naturali funzioni per ritrovare la sua vera personalità, la sua vera essenza, debba necessariamente liberarsi o quantomeno conoscere il proprio vizio capitale specifico. In quest’ ottica nasce Il “Parco Gioco Biologico”.

Tutta la progettazione del parco, nella quasi totalità, ha fatto costantemente riferimento all’Enneagramma, un sistema antichissimo d’indagine della personalità, costituito da una circonferenza con su riportate le 9 personalità di base che non sono altro che i vizi capitali, o L’Io come inteso da Jung. Il Parco Gioco Biologico, un parco tematico, riprodotto dalla mappa della personalità del sottoscritto, dovrà essere in pratica realizzato su di un terreno di circa 20.000 – 30000 mq. Di questo parco non si usufruirà solo per passeggiare e prendere aria salubre o fare footing come nei normali parchi urbani, ma soprattutto per conoscersi, per socializzare, per ristabilire un proprio equilibrio psicofisico, per ritrovare l’armonia con sé stessi e gli altri, attraverso un percorso molto variegato, labirintico, ma giocoso e soprattutto istruttivo per la propria salute psicofisica.

Il parco avrà 9 ingressi quanti sono i vizi capitali, così come rappresentati sulla mappa della personalità e che sono: la pigrizia, l’ira, la superbia, la vanità, l’invidia, l’avarizia, la paura, la gola e la lussuria. L’egocentrismo, l’egoismo, la superbia, l’orgoglio, l’invidia costituiscono l’essenza forte dei vizi capitali, l’antidoto è il gioco, la creatività, la socializzazione, l’amore che costituiscono l’essenza delle nostre virtù, quindi del nostro benessere. Il “gioco educativo ” ha come obiettivo, non solo quello di rendere consapevole il soggetto dei suoi impulsi che lo portano a seguire desideri effimeri scambiati per veri bisogni ma anche quello di condurre il soggetto a cambiare direzione seguendo la via del bisogno che lo porterà a raggiungere il proprio benessere al centro del parco.

L’itinerario del parco, che l’utente dovrà percorrere, non è prestabilito, ma lo creerà lui a mano a mano, in base alle risposte che darà. Non mancheranno gli incentivi per spingere l’utente a raggiungere i suoi obiettivi con un premio finale per chi riesce a portare a termine una serie di operazioni in un tempo stabilito totalizzando un certo punteggio.

Come per l’alchimia l’uomo è una possibilità evolutiva, nel senso di raggiungere il Sé, così Il parco gioco biologico vuole rappresentare un’opportunità, un incentivo per l’uomo nel raggiungimento del suo obiettivo: un più alto livello di coscienza, la realizzazione della sua natura più autentica, il Sé, l’equivalente dell’oro alchemico.

Come Jung vede nella fabbricazione dell’oro alchemico un’analogia perfetta con tutte le fasi che la psiche deve attraversare per conquistare la propria individuazione, così il parco, analogamente rappresenta la sintesi di tutto il processo che inizia dall’Io per giungere al Sé, come auspicato da Jung mediante il processo d’individuazione.

 Mentre per Jung il processo psichico d’individuazione di ogni individuo che consiste nell’avvicinamento dell’Io con il Sé, integrando e unificando aspetti della personalità, avviene tramite l’attribuzione di significato dato ai simboli che si possono trovare nel mondo interno o esterno, per il parco gioco biologico il processo d’individuazione consiste in primis nel far prendere coscienza ad ogni individuo del proprio “IO” , rappresentato nel parco da quell’area specifica del vizio capitale, tramite il test della personalità e successivamente nel far fare, giocando, un percorso che lo porterà ad uscire dal proprio “IO” avvicinandolo sempre di più, non senza difficoltà, al centro del parco per ritrovare il proprio “Sé”, cioè la sua essenza.

Quel Sé che, sulla scia dell’alchimia e successivamente anche di Jung che ritenne fondamentale un lavoro fisico, psicologico e spirituale sull’uomo, è una realtà che comprende non solo la mente, conscia o inconscia ma anche il corpo, e se vogliamo l’intero universo dove l’uomo, microcosmo, rappresenta il macrocosmo con i suoi pianeti infiniti. Nel suo percorso l’individuo, facendo delle opportune scelte, conoscerà sé stesso e le altre personalità, comprendendo meglio i propri e altrui meccanismi automatici della falsa personalità.

Giocando s’impara e si ritrova il proprio benessere.

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